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Per Kierkegaard l'angoscia è la vertigine che proviamo di fronte all'abisso delle possibilità e alla responsabilità che ci spetta di dover scegliere fra alternative di cui non siamo in grado di prevedere le conseguenze; essa deriverebbe dal peccato originale, e quindi sarebbe parte del destino di tutte le generazioni. Il libro ricostruisce, con un approccio fenomenologico radicale, gli sforzi compiuti nel passato in occidente per tenerla sotto controllo; e l'itinerario si conclude affrontandone la fenomenologia nell'attuale società globalizzata, in cui risultano inefficaci gli antidoti già conosciuti (religione, politica, scienza e tecnica, benessere economico).